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Candlelight Concert a Villa Appia Antica

Musica a lume di candela, ascoltando le melodie al pianoforte di Chopin,

immerse nei caldi colori del tramonto e nella bellezza unica del Parco Archeologico dell’Appia Antica.

 

 

 

 

 

 

Aspettavo la data di questo concerto da molti mesi, da quando, lo scorso anno, avevo letto dei “Candlelight Concert” a Roma: concerti di musica classica a lume di candela in location uniche e di straordinaria bellezza proposti già in tutto il mondo, da New York a Parigi, da Tokio a Barcellona. Previsti per febbraio 2021, i Candlelight Concert a Roma erano purtroppo slittati di qualche mese, a causa del Covid.

Amo la musica classica, amo le composizioni al pianoforte di Chopin e l’idea di ascoltarle in un’atmosfera insolita, illuminata solo dalle luci delle candele, sapevo già che mi avrebbe fatto vivere un’esperienza unica e indimenticabile.

Nella meravigliosa cornice di Villa Appia Antica, immersa nel Parco Archeologico dell’Appia Antica,  già dai primi passi percorsi su una delle più storiche strade romane realizzata nel IV secolo A.C.,  appunto Via Appia Antica, lasciavo alle mie spalle il traffico caotico della città, il rumore, la frenesia della giornata, lo stress, il suono del cellulare.

Passo dopo passo, sulle grandi pietre levigate di pietra vulcanica dette “basoli”, che caratterizzano questa opera considerata un capolavoro di ingegneria civile del mondo antico per le tecniche di realizzazione utilizzate, accompagnata lungo il percorso dai resti archeologici di sepolcri, antiche ville e mausolei, dimenticavo la tecnologia moderna e immaginavo quella che un tempo poteva essere stata questa lunga strada che collegava Roma a Brindisi: immaginavo viandanti, commercianti, artigiani, guerrieri, immaginavo vite lontane secoli e secoli dalla mia.

 

 

 

 

 

Nel parco secolare della Villa Appia Antica, al tramonto, solo noi spettatori, in numero adeguato alle limitazioni del momento e in numero appropriato ad un’atmosfera più intima, un pianoforte a coda circondato da candele e candelabri, e il pianista solista, e straordinario, Giuseppe Califano.

Di ogni composizione, il pianista ne racconta prima brevemente non solo la storia ma anche come il grande Fryderyk Chopin influenza tutto il periodo romantico con le sue innovazioni nello stile e nella forma, creando uno stile compositivo del tutto individuale.

Un percorso musicale che comincia con i Preludi op.28, attraversa le Mazurche, lo Studio, i Valzer e si conclude con i Notturni; alcune delle composizioni di Chopin sono state pubblicate dopo la sua morte nonostante la sua volontà fosse che tutta la sua musica non pubblicata venisse distrutta.

E avremmo così perduto la possibilità di conoscere melodie poetiche e note al pianoforte che hanno la virtuosa capacità di svuotare la mente e di allontanarci da una combinazione, talvolta non salutare, di tempo e spazio che ci costringe a ritmi di vita che, forse, non sempre ci appartengono.

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