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Imprevedibile e creativo Esquilino: a passi di Tango al Gatsby Cafè

Capita, in una calda sera di fine luglio, di passeggiare per le strade dell’Esquilino e trovare chi volteggia armoniosamente a passi di tango, sotto gli archi di Piazza Vittorio. Accade al Gatsby Cafè, dove un tempo sorgeva l’antica cappelleria Venturini. Un particolare bistrot in stile nord europeo, ricavato dalla storica cappelleria, di cui manterrà lo stile anni ’50.

L’idea è nata dall’amore per il quartiere di Luca Della Valle, fotografo professionista, e da Gianluca Giordano, ingegnere e imprenditore, che hanno deciso di recuperare un angolo della piazza per creare un punto di incontro per tutta la zona.

Una sfida importante, per un quartiere che nell’ultimo decennio sembrava aver perso una sua identità.

Il nome Gatsby è quello di un famoso cappello, oltre a ricordare il romanzo di Francis Scott Fitzgeral: intorno allo stile retrò si sviluppa il design del locale che non vuole dimenticare la sua storia e le sue origini: per questo la ristrutturazione ha voluto comunque mantenere fedeltà alla sua storia e all’interno si continueranno a vendere cappelli, grazie anche alla collaborazione dello stilista londinese che produce i Dasmarca.

Il bistrot è aperto dalle 7 fino a sera inoltrata. 

Ottime colazioni con torte, muffins e yogurt con marmellate e cereali, poi il pranzo con panini gourmet e classici, insalate, bagel e piatti del giorno. L’aperitivo ha un tocco internazionale, con la scelta della formula tapas, vegetariane, vegan e non, per continuare con taglieri di salumi e formaggi laziali. Il sabato e la domenica è previsto il brunch. Tutte le proposte gastronomiche sono ben curate e studiate per mantenere alta l’attenzione sulla qualità degli ingredienti, nel rispetto della variegata identità multietnica di sapori che caratterizza il quartiere dell’Esquilino.

I cocktail alcolici puntano invece alle specialità alchemiche, ispirandosi alla tradizione esoterica dell’Esquilino.

Il locale si sviluppa su tre piani: un laboratorio a vista al primo piano, un salotto che ospita varie attività a tema e una terrazza interna.

Il progetto e l’impresa non facile di riappropriarsi di uno spazio dalle grandi potenzialità e di ridare la giusta identità ad un quartiere per anni dimenticato, restituisce la voglia di viverlo agli abitanti del quartiere e di improvvisare, perché no, qualche passo di tango!

 

Gatsby Cafè Roma, Piazza Vittorio Emanuele 106, Roma. Tel. 3470991327

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Una piccola finestra su Kathmandu

All’ Esquilino c’é una piccola finestra su Kathmandu: locale con poco meno di 20 tavolini, i pochi clienti italiani si confondono con i turisti, qui la maggior parte dei clienti è di nazionalità indiana & dintorni, nulla di strano in un quartiere multietnico come l’Esquilino.

La tipologia é da fast food, la scelta del menù soddisfa i palati anche di vegetariani e vegani. Il profumo delle spezie che si diffonde sulla via Buonarroti conduce qui: piatti tipici nepalesi e indiani, tante spezie, cibo piccante, servizio molto semplice ma chi, come me, é un cliente abituale, non ha più nemmeno bisogno di chiedere: conoscono il mio piatto preferito e sanno che non lo amo troppo caldo ma tiepido. Sanno che in base all’orario accompagno il mio piatto con una birra piccola o con un Mango Lassi, fresca bibita a base di yogurt e mango.

Il mio lavoro mi porta a non avere orari fissi e ben precisi: spesso i miei ospiti ritardano così mi trovo a volte alle 16 a dover ancora pranzare….e a qualsiasi ora da “Kathmandu” il mio piatto preferito é garantito!

Una gigantografia occupa un’intera parete e ritrae lo scorcio di un villaggio: si tratta di Namche Bazar (in nepalese नाम्चे बजार), piccolo villaggio del Nepal sud-orientale, nel distretto di Solukhumbu e nella zona amministrativa di Sagarmatha, ai piedi dell’Himalaya a 3.440 metri di altitudine. Fino a qualche anno fa contava 1.540 residenti. Il villaggio ospita la sede del Parco nazionale di Sagarmatha, che comprende molte celebri cime Himalayane. Qui il sabato mattina vi ha luogo un tradizionale mercato in cui gli abitanti dell’area vendono le loro mercanzie ai residenti di Namche Bazar e ai turisti.

Il racconto della proprietaria su questo splendido territorio mi avvolge e mi travolge: così, in quella grande finestra sul piccolo villaggio di Namche Bazar mi piace sognare che un giorno potrò magari affacciarmi davvero su quei paesaggi. Sogno, mi rilasso, mi fermo un attimo prima di riprendere una probabile corsa per altri ospiti in arrivo.

Saluto Kathmandu e sussurro “a presto!”…ci tornerò molto presto a mangiare il mio piatto preferito di riso speziato con verdure e ceci in salsa piccante o ci andrò davvero a Katmandu? Io comunque sussurro “a presto!”.

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